Le tappe del sentiero:
PRIMA TAPPA: L'escursione in direzione della Valle dei Mulini parte proprio dalla chiesa di Mossano, dal centro del paese. Si può parcheggiare di fronte alla chiesa e da lì si trova subito il cartello che illustra il sentiero 81 dei Colli Berici.
Iniziate a scendere nella parte alta della cosidetta Valle dei Mulini in Contra’ de’ Munari. Questo tratto di valle rappresentava fino alla metà del secolo scorso una vera e propria fonte di energia. Funzionavano ben dodici mulini medioevali mossi dall'acqua di un torrente che nasce poco più a monte. Risalite poi la stradina, passando case molto caratteristiche e ammirate i due mulini ad acqua restaurati.
Nel primo vi sono due magnifiche e grandi ruote, nel secondo un imponente ruota, tutte di legno. Una delle caratteristiche più spettacolari è che data la grandezza, l'alimentazione e il peso, riescono a lavorare anche con poca acqua.
Una piccola curiosità: la Contrada de’ Munari è conosciuta anche come Via Calbin infatti si dice che in passato un certo Calbino riscuotesse una tassa dai mugnai, in cambio dell’utilizzo dell’acqua del ruscello. In caso di non pagamento, il “signor” Calbino azionava una chiusa e interrompeva il lavoro dei mugnai.
Superato l’ultimo mulino proseguite seguendo le frecce del sentiero 81, una volta attraversata poi la strada nei pressi della fontana "De Mossan", una sorgente che alimenta il torrentello della valle dei Molini, salite per un ripido sentiero fino al limite dell'altopiano berico e conquistate la SECONDA TAPPA: San Giovanni in Monte "Nuovo".
Attraverso splenditi prati e boscaglia esaltati dai colori della primavera o dal foliage procedete presso il Covolo delle Tette dove un tempo si credeva che l'acqua portasse beneficio al latte materno, per via del colore opaco dovuto ai sali calcarei e ai muschi.
Ancora un pò in discesa, e raggiungete l'agriturismo da Sagraro, Contrà Rigo, una location con una veduta amplissima sulla pianura e verso i Colli Euganei.
Siete quasi alla fine!
TERZA TAPPA: Rientrando verso Mossano si trova per chi ha piacere una deviazione per la Grotta di San Bernardino, un piccolissimo eremo medievale nel quale ha risieduto San Bernardino da Siena, nella prima metà del Quattrocento. Inoltre c'è un’ampia cengia con tavoli e panche, che permette un'ulteriore sosta.
Il sentiero principale continua per altri 5 minuti fino a chiudere il percorso raggiungendo così il punto di partenza.
Ora vi chiediamo l'ultimo sforzo, salite in macchina e venite a raccontarci la vostra escursione davanti ad un buon calice di metodo classico Cà Rovere, espressione di un vino dalla delicata sapidità dato da un suolo ricco di pietra calcarea e fossili marini.